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biografia
ANTONIO LIGABUE
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18 dicembre 1899
Antonio Ligabue nasce a Zurigo da Elisabetta Costa, originaria di Cencenighe Agordino, località in provincia di Belluno. È registrato anagraficamente come Antonio Costa.
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settembre 1900
Antonio viene affidato a una coppia di svizzero-tedeschi, Elise Hanselmann e Johannes Valentin Göbel, con i quali rimarrà sino al 1919. La sua lingua madre diverrà il tedesco. Non verrà legittimata la sua adozione.
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18 gennaio 1901
Bonfiglio Laccabue, emigrato in Svizzera dal Comune di Gualtieri, sposa ad Amrisweil Elisabetta Costa e il 10 marzo successivo legittima il piccolo Antonio dandogli il proprio cognome, che poi il pittore, in età adulta, cambierà in Ligabue.Incerta resterà la paternità.
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1910 - 12
La famiglia Göbel è a Tablat, nel circondario di S. Gallo. Qui Ligabue frequenta le scuole fino alla terza elementare.
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17 maggio 1913
Entra nell’istituto di Marbach, un collegio per ragazzi disabili. Si distingue da subito per l’abilità nel disegno e per la cattiva condotta.
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maggio 1915 - 17
Viene espulso da Marbach. Completa la quarta elementare. Si trasferisce con la famiglia adottiva a Staad dove inizia a fare il contadino. Lavora saltuariamente e conduce una vita girovaga.
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18 gennaio 4 aprile 1917
Viene ricoverato nella clinica psichiatrica di Pfäfers. L’internamento è dovuto a una crisi violenta nei confronti della madre adottiva.
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aprile 1917
Si ricongiunge con la famiglia Göbel, trasferitasi a Romanshorn. Rimane con loro per poco tempo. Nei suoi numerosi trasferimenti conoscerà i pittori girovaghi che costituiscono i naïfs dell’Appenzell.
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11 giugno 1918
Sostiene la visita di leva al Consolato di Zurigo e viene riformato. 15 maggio 1919 Ligabue viene espulso dalla Svizzera, su denuncia della madre adottiva a seguito di una lamentela della donna al Municipio di Romanshorn ignara delle conseguenze che avrebbe provocato al giovane Ligabue di lì a poco.
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2 giugno 1919
Viene portato da Chiasso alla questura di Como. Il prefetto inizia gli atti per inviare Ligabue a Gualtieri, Comune d’origine del padre.
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9 agosto 1919
Scortato dai carabinieri arriva in Italia.
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settembre 1919
Ligabue fugge da Gualtieri tentando di espatriare. Viene fermato a Lodi e consegnato al questore di Milano.
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8 ottobre 1919
Viene riportato a Gualtieri. Vive di carità e di quello che gli invia la matrigna dalla Svizzera. Inizia a lavorare come “giornaliero”. Conoscendo solo la lingua tedesca, si intrattiene con gli ex-emigranti dei paesi germanici. Disegna e lavora fino al 1929 agli argini del fiume Po. Desidera tornare in Svizzera e raggiungere al più presto la madre adottiva. Avverte la mancanza della famiglia e l’impossibilità di comunicare con gli altri. Non si integra, non è economicamente autosufficiente e il Comune di Gualtieri non ha le risorse per garantirgli da vivere. I ricordi di Ligabue sono confusi, il periodo svizzero è come una nebbia, illuminata solo dal desiderio del ritorno.
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1927-1928
Lavora sempre più saltuariamente, vive come un selvaggio nei boschi e nelle golene del Po. Inizia a dipingere e a scolpire con l’argilla più assiduamente. In quell’anno viene avvicinato dallo scultore Marino Mazzacurati.
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1932
Viene ospitato dal flautista Licinio Ferretti. Ormai l’interesse prevalente di Ligabue è rivolto alla pittura. Vive girovago alternando soggiorni in casa di amici con ritiri nelle campagne lungo il Po.
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4 luglio 1937
Viene internato nell’Ospedale Psichiatrico di S. Lazzaro di Reggio Emilia. Il medico di Gualtieri motiva il ricovero sottolineando il carattere irascibile e violento del pittore e i suoi gesti di autolesionismo. La diagnosi d’ingresso è “in stato depressivo”.
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dicembre 1937
Viene dimesso e rimandato a Gualtieri.
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23 marzo 1940
Secondo ricovero nell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia per “psicosi maniaco-depressiva”.
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16 maggio 1941
Lo scultore Andrea Mozzali si assume la responsabilità di far uscire Ligabue dall’ospedale psichiatrico e di ospitarlo nella propria casa a Guastalla. La sua pittura nello stesso anno aveva interessato Luigi Bartolini. Durante la guerra Ligabue fa da interprete alle truppe tedesche.
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13 febbraio 1945
Terzo internamento nell’ospedale psichiatrico di Reggio Emilia. Il ricovero è determinato dall’aver percosso con una bottiglia un soldato tedesco. La reclusione in casa di cura lo salva da sicure e gravi punizioni.
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6 dicembre 1948
Viene dimesso dall’ospedale. Trova rifugio nel ricovero di mendicità di Gualtieri. Continua a dipingere e lentamente la sua fama si diffonde. Vince premi, vende quadri, trova amici, spesso interessati, che lo ospitano; su di lui si girano documentari e film.
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febbraio 1961
Si inaugura la Mostra di Ligabue a Roma
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1 aprile 1961
Ligabue abbandona il ricovero Carri di Gualtieri.
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8 giugno 1961
Ha un incidente in motocicletta e viene ricoverato per un mese all’ospedale.
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novembre 1962
A Guastalla (RE) gli si dedica un’antologica.
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18 novembre 1962
Viene colpito da paresi. Dopo vari ricoveri in diversi ospedali, viene trasferito al ricovero Carri di Gualtieri.
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18 giugno 1963
Chiede di essere battezzato.
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24 luglio 1963
Viene cresimato. Ormai è ridotto immobile in un letto, mentre la fama delle sue opere acquista dimensione nazionale.
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7 maggio 1965
Antonio Ligabue muore al ricovero Carri di Gualtieri.